Un aiuto ai bimbi meno fortunati

Si è svolto sabato 7 dicembre 2013 presso la Chiesa Cristo Re di Bolzano il progetto di religione, ideato dall’insegnate di religione cattolica Marina di Giuseppe, della scuola primaria “Don L. Milani”. I piccoli allievi della classi III C e IV C si sono impegnati in una raccolta viveri per bambini meno fortunati. L’iniziativa è partita dalle aule scolastiche della “Don Milani” durante le ore di religione, alla fine delle unità di apprendimento sui “Perché della vita” e sulla “Missionarietà cristiana”, affrontate rispettivamente nelle classi terza e quarta della sezione C.

A caratterizzare l’attività extrascolastica è stata però una misteriosa coincidenza, proprio come quella che ha avvolto la notte di Natale quando i Magi si sono recati alla capanna di Betlemme per adorare il Bambino Gesù. Insegnante, alunni e genitori, ignari del fatto che proprio i primi mesi dell’anno 2013 i magazzini degli alimenti per gli aiuti umanitari in Romania erano rimasti vuoti, hanno deposto ai piedi dell’altare, in cesti fatti predisporre dall’insegnante di religione, i viveri che hanno raggiunto il Centro d’Ascolto “S. Vincenzo”. Il lunedì successivo è pervenuta all’insegnante di religione una lettera di ringraziamento indirizzata ai bambini della scuola, che esprimeva con grande entusiasmo la gratitudine nei confronti di tale gesto, mentre nell’aula insegnanti era giunta un’altra lettera da parte di suor Bianca Santon, impegnata nella raccolta per gli “Aiuti alla Romania” che, commossa per la raccolta provvidenziale, confermava la misteriosa “comunione d’intenti”.

(Qui è possibile leggere la lettera di suor Bianca Santon e qui lettera di ringraziamento della San Vincenzo).

Proprio un bel Natale: aiutare i propri alunni a scoprire che nel mondo bastano semplici gesti per rendere felici tanti ma soprattutto scorgere negli occhi dei bambini la meraviglia nell’ascoltare che un così piccolo gesto aveva avuto una così grande risonanza, quando in classe è stato riportato loro il contenuto delle lettere. Insomma: abilità e competenze si sono coniugate benissimo a partire da un “sapere” che si è tradotto in un “saper fare” per imparare a “saper essere”.

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