EDUCAZIONE AI VARI LINGUAGGI

EDUCAZIONE AI VARI LINGUAGGI

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 I docenti della scuola secondaria di primo grado  “Leonardo da Vinci” considerano parte fondamentale della formazione dei ragazzi l’educazione ai linguaggi con cui quotidianamente si confrontano: verbali e non verbali (compresi i mass mediali). Nella programmazione si sono previsti ampi spazi, anche multidisciplinari, per fornire agli alunni la “grammatica di linguaggi diversi”, per dare le competenze per una fruizione critica del messaggio, per renderli cittadini consapevoli, responsabili e capaci di esprimersi nei suddetti ambiti.

Con tali finalità si svolgono le attività di  lettura filmica con l’intervento di un esperto (per le classi  prime e terze), le esperienze teatrali con l’esperto (classi prime e/o seconde), i laboratori artistico-espressivi (già presentati nel capitolo su “recupero e potenziamento”).

 

Lettura filmica

 

La cultura in cui siamo immersi è essenzialmente audiovisiva,  è una civiltà dell’immagine. I “media” dominanti sono la televisione, i fumetti, il cinema. Per contro la cultura attraverso la quale continuiamo ad esprimerci e sulla quale la scuola si basa è rimasta quella verbale. Della lingua scritta e parlata conosciamo grammatica, sintassi, retorica; del linguaggio audiovisivo nelle sue diverse forme non conosciamo termini a questi equivalenti. Per questa ragione stiamo pagando lo scotto di una impreparazione e di una scarsa dimestichezza con i nuovi linguaggi e con le loro eventuali regole.

 

A monte di questa situazione di “analfabetismo” c’è la convinzione che ciò che si vede sia chiaro di per sé, che non sia insomma costruito esattamente ed analogamente alla lingua scritta. Il punto di partenza di una didattica moderna non può essere altro che l’analisi dei rapporti fra le diverse forme di linguaggio, tanto più che la cultura di massa tende, nella sua ideologia di consumo indifferenziato, a rendere impercettibili proprio i processi di costruzione del linguaggio. Lo scopo della didattica non è l’informazione pura e semplice, la cosiddetta informazione oggettiva (che è la maschera dietro la quale si nasconde ogni mistificazione ideologica), ma, al contrario la comprensione ragionata, che non può che passare attraverso il confronto critico, ricondotto alle sue fondamenta strutturali. E’ possibile capire come funziona la lingua scritta anche guardando un film e viceversa. Ciò non significa negare la specificità dei singoli linguaggi, ma nemmeno rifugiarsi nel culto cieco della settorialità.

 

Significa invece far comprendere, attraverso l’analisi, in che modo funziona il complesso intrico dei linguaggi che forma la nostra cultura, che, in un modo o nell’altro, dà origine alla nostra coscienza. Significa anche acquisire la coscienza che ogni linguaggio ha la sua dignità, pur nella consapevolezza delle differenze intrinseche. Significa fare di ogni linguaggio, dotato della capacità di trasformare il mondo, la forma critica della realtà.

 

E’ chiaro però che una simile capacità si acquisisce solo se si passa attraverso la conoscenza meditata delle forme di base: il codice come grammatica, sintassi e retorica. L’audiovisivo non basta portarlo a scuola, è necessario capire come funziona, e non solo tecnicamente, ma come linguaggio, come attivatore di interrelazione, come innesco di processi psicologici di modifica di orientamento dell’attenzione.

Esso inoltre potrebbe costituire un percorso per la individuazione di obiettivi interdisciplinari, e come tale la chiave linguistica di relazione per il funzionamento grammaticale ed espressivo della lingua, della grafica, dell’arte figurativa, della musica.

 

Progetti per il 2008/2009:

 

Lettura di film e testi letterari

 

 L’attività sarà rivolta a tutte le classi interessate con adeguati interventi dell’esperto ed il proseguimento dell’attività stessa ad opera dell’insegnante.

Le classi saranno avviate alla lettura strutturale del film, di testo narrativo o poetico, in un percorso di circa dieci ore.

 

Le finalità

 

Possono essere così sintetizzate:

·   ­ recupero della cultura verbale attraverso l’audiovisiva;

·   ­ sviluppo delle capacità logiche in base all’analisi strutturale dei vari linguaggi;

·   ­ demolizione degli equivoci gerarchici sulle forme di cultura;

·   ­ capacità di decodificazione dell’immagine come fatto mentale e culturale;

·   ­ creare l’attitudine interessata ai fenomeni diversi della realtà del comunicare.

 

La metodologia

 

Attraverso il rafforzamento che le competenze acquisite nei diversi campi, sistemi e strutture del comunicare esercitano le une sulle altre, si procederà alla individuazione dei nuclei sintetici, intesi come riferimento a operazioni mentali semplici, cui rinviare processi e procedimenti anche fortemente diversificati sul piano della operatività e dell’analisi linguistica. Ogni operazione di analisi ed ogni riconoscimento di procedura dovrà essere ricondotto al modello sintetico di operazione mentale che li genera e sottende e che è comune anche dove più divergenti sono i processi e diversificati i risultati analitici della ricerca.

 

 

Attività teatrali

 

Le attività legate al teatro si giustificano con la finalità di avvicinare i ragazzi ai vari tipi di linguaggio.  La scuola, inoltre, è l’unica occasione per molti ragazzi per entrare in contatto con lo spettacolo teatrale in una situazione in cui sono coinvolti direttamente come spettatori con un ruolo diverso da quello che tradizionalmente hanno davanti alla televisione.

Per  tradizione la nostra scuola segue i due spettacoli gratuiti proposti nell’ambito dell’iniziativa “Teatro nella scuola”. Gli insegnanti dell’area linguistica, infatti, prendono lo spunto da questi per analizzare, oltre ai temi trattati, anche la specificità del linguaggio teatrale. Essi si avvalgono del materiale loro fornito dagli organizzatori di tale attività (introduzione agli spettacoli, testi di riferimento, copione teatrale) per preparare gli alunni ad una fruizione corretta degli spettacoli. L’incontro successivo con gli attori già in sede teatrale o, quando possibile, a scuola, ha lo scopo di completare l’analisi dello spettacolo e di favorire un confronto tra le aspettative e la realizzazione scenica, giungendo alla consapevolezza dell’idea che ha generato il prodotto artistico.

Per le classi terze (eventualmente anche per le seconde)  c’è anche la possibilità di seguire qualche spettacolo più complesso, previsto per le scuole secondarie di secondo grado. Analogamente,  per le classi prime  ci si può avvalere della possibilità di  vedere  spettacoli riservati  alle scuole primarie (gratuiti).

In sintonia e continuità con quanto realizzato nell’ anno precedente, si prevedono per l’anno 2008/2009 delle attività teatrali curricolari ed extracurricolari (vedi progetti di Laboratorio teatrale) finalizzate al conseguimento delle competenze indicate nel percorso formativo (utilizzo e rinforzo dei vari linguaggi – gestione consapevole del sé corporeo).

 

Olimpiadi della danza

 

Il progetto ideato dal primo ballerino Enkel  Zhuti, dell’associazione Fare danza per portare la danza nelle scuole, prevede la collaborazione tra gli insegnanti, i ragazzi e alcuni ballerini, insegnanti di danza e coreografi e coinvolge alunni delle scuole italiane e tedesche, secondarie di primo e secondo grado.

Nel corso di dieci incontri della durata un’ora e mezza, gli alunni, guidati da un coreografo, dopo il riscaldamento, impareranno alcuni passi di danza hip hop o lirical-jazz e prepareranno una coreografia.

Nel mese di marzo avranno luogo le olimpiadi della danza. In tale occasione i ragazzi si esibiranno e gareggeranno con i coetanei, supportati dall’incoraggiamento dei compagni di scuola.

 

Il progetto mira a raggiungere le seguenti finalità:

 

·  la conoscenza e il riconoscimento, nell’ambito della scuola istituzionale, del linguaggio della danza, quale strumento di comunicazione ed espressione di stati d’animo ed emozioni;

·  la possibilità di vivere l’allestimento di uno spettacolo nell’ambito della vita scolastica;

·  la socializzazione tra compagni in vista di un obiettivo comune.

 

Ai linguaggi tradizionalmente usati dalla scuola, la danza aggiunge il linguaggio del movimento e dell’espressione artistica.

Se inserita nel giusto contesto, essa ha infatti la capacità di arricchire la personalità e la creatività del ragazzo. Le discipline scolastiche favoriscono lo sviluppo dell’espressività attraverso il linguaggio parlato, musicale e figurato, mentre la danza invita i ragazzi ad esprimere stati d’animo, emozioni e sentimenti  per mezzo del linguaggio corporeo.

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